L’arte della tavola

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Le sale da pranzo, come le intendiamo oggi, con un arredamento specifico, sono state “inventate” in Francia sotto il regno di Luigi XV (1715-1774). Prima i pasti si svolgevano in camera da letto o nelle anti-camere. Nei palazzi nobiliari si cominciarono a utilizzare cosi’ servizi numerosi: per un pasto si arrivava a portare in tavola da 50 fino a 100 piatti, puntando a un’offerta molto vasta per gli invitati. Grande attenzione al centro-tavola, che all’epoca divenne sempre piu’ importante e sontuoso, in argento, cristallo o porcellana, elemento distintivo di una vera e propria “architettura” fantasiosa della tavola.
Le foto di questo post sono state scattate nel Museo Nissim de Camondo, 63 rue de Monceau, a Parigi. Un cosiddetto “hotel particulier” davvero speciale. Apparteneva al conte Moise de Camondo, ristrutturato tra il 1912 e il 1914 e diventato piccolo gioiello delle arti decorative per le collezioni, della seconda meta’ del Settecento, raccolte qui dal proprietario. La tavola apparecchiata adesso nel museo e’ una rievocazione di un pranzo dato da De Camondo il 9 giugno del 1933 per ventitre ospiti del Club des Cent, un circolo di raffinati gourmet del quale faceva parte dal 1925.
Il Museo vale una visita per le collezioni pregiate, ma soprattutto per la storia della casa e della famiglia, raccontate dall’audioguida (anche in italiano) e soprattutto in un filmato suggestivo (solo in francese).
http://www.lesartsdecoratifs.fr
All’uscita, a pochi passi, potete fare una sosta a pranzo al Grand Café de la Poste, 103 boulevard Malherbes.

2 thoughts on “L’arte della tavola

  1. <>

    Scusami.. ma le sale dei banchetti dei palazzi principeschi italiani (a sentimento mi viene mente in quella di Palazzo Farnese o che so di Torrechiara) ? “I servizi da tavola” con piatti e caraffe e posate e bicchieri e mille accessori, registrati nelle varie liste dotali (sempre a memoria quelle di Isabella d’Este e di Lucrezia Borgia ) ? Ci sono dozzine di resoconti di banchetti non solo italiani o francesi ma persino inglesi che narrano di apparecchiature e meraviglie nell’allestimento conviviale…

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